Nel precedente articolo abbiamo parlato di come sia controproducente accantonare le emozioni negative che stiamo vivendo per abbracciare una falsa positività, poiché così perdiamo il contatto con il nostro mondo interiore, con i nostri bisogni affettivi più profondi e, a quel punto, abbiamo perso la nostra “bussola”, non ci resta altro che “navigare a vista” oppure chiedere un aiuto qualificato, rivolgendoci ad uno psicologo specializzato in psicoterapia.
Spesso le persone durante la seduta mi dicono:”tutto quello che voglio è che lo stress/sofferenza finisca. Sono stanco di sentirmi sempre così, non ce la faccio più.” Solitamente la mia risposta è: capisco, ma questo è l’obiettivo di una persona morta, non di una persona viva. Solo le persone morte infatti non sono mai condizionate dai loro sentimenti. Solo le persone morte non sono stressate, non hanno il cuore spezzato, non provano mai la delusione a seguito di un fallimento. Le emozioni negative fanno parte del nostro contratto con la vita. Non è possibile avere una carriera o crescere una famiglia o rendere il mondo un posto migliore, senza affrontare una quota di stress e disagio.
Il disagio è il prezzo di ammissione a una vita che abbia senso.
Quindi, come possiamo smantellare la rigidità emozionale e ad abbracciare la flessibilità emotiva?
Innanzitutto bisogna identificare le nostre aspettative, poiché spesso abbiamo delle convinzioni molto radicate che riguardano quali dovrebbero essere le nostre emozioni, tali convinzioni però interferiscono con la percezione delle emozioni che viviamo, tuttavia spesso non siamo consapevoli di tale interferenza.
La psicoterapia, in quanto percorso di crescita personale e non solo cura di un disturbo psicopatologico, ci offre l’opportunità di rimetterci in connessione con il nostro Sè reale, liberandoci dalle ragnatele dei condizionamenti e delle convinzioni disfunzionali.
si tratta di un processo graduale che implica l’instaurarsi di una relazione terapeutica fondata sulla fiducia, la comprensione empatica e la sospensione del giudizio.
La ricerca scientifica sui fattori di efficacia in psicoterapia, da oltre trent’anni sottolinea che l’accettazione di tutte le nostre emozioni anche quelle confuse o scomode, è alla base di qualsiasi processo di cambiamento e di crescita personale.
L’agilità emotiva tuttavia è qualcosa di più della disponibilità ad accettare le nostre emozioni. Spesso usiamo etichette veloci e facili per descrivere i nostri sentimenti. “Sono stressato” è la più comune che mi capita di ascoltare nella mia attività professionale. Ma c’è un mondo di differenza tra stress e delusione o quando pensiamo: “Ho scelto il lavoro sbagliato”.
Quando identifichiamo le nostre emozioni in modo accurato, siamo più abili nell’individuare la causa dei nostri sentimenti, ed è ciò che ci permette di fare scelte concrete e aderenti alle nostre esigenze, perché le nostre emozioni evidenziano ciò che è importante per noi. Solitamente tendiamo a non provare alcun coinvolgimento emotivo per cose che non significano niente nella nostra vita.
Se provi rabbia quando leggi le notizie di cronaca, quella rabbia è un segnale, che riguarda l’importanza che attribuisci a valori quali la giustizia e l’onestà e, probabilmente, le tue scelte saranno in linea con tali valori. Quando siamo aperti alle emozioni difficili e scomode, generiamo risposte che sono allineate ai nostri valori.
Possediamo le nostre emozioni, non sono loro un possedere noi.
Quando riconosciamo la differenza tra come mi sento e come agisco in funzione dei miei valori, generiamo un percorso virtuoso attraverso le nostre emozioni.
Quindi, cosa vuol dire questo in pratica?
Quando provate un’emozione che vi crea disagio o sofferenza provate farvi questa domanda: ”cosa sta cercando di dirmi quest’emozione? ”.
Queste sono abilità essenziali per noi, le nostre famiglie, le comunità. Inoltre sono fondamentali nell’ambiente di lavoro. Provate a non dire “Sono arrabbiato” o “Sono triste” perché quando dite “Sono” vi identificate con l’emozione che state provando, in altre parole, siete fusi con esse, in realtà voi siete voi, mentre l’emozione è una fonte di dati. Allora, provate a sentire l’emozione per quello che sta dicendo a voi stessi: “Sto notando che mi sento triste “.
Quando una persona viene messa in condizioni di identificare il proprio vissuto emozionale, si genera un processo di crescita personale che gli consente di esprimere pienamente il proprio modo di essere.
“Cosa mi dice la mia emozione?” “Quale scelta/comportamento sarebbe coerente con mie valori?” “Quale mi allontanerà da essi?” L’agilità emotiva è l’abilità di stare con le proprie emozioni con curiosità, compassione e amore, ci aiuterà a trovare il coraggio di fare scelte coerenti con nostri i valori. Entrando in contatto con noi stessi, possiamo entrare in relazione con gli altri in modo più efficace e gratificante: è l ‘unica strada possibile per andare avanti in un mondo fragile e meraviglioso.