Il “paradosso dell’intimità”

Il Natale in famiglia può essere un pericolo ai tempi del Covid?

Il “paradosso dell’intimità” riguarda come il Natale vissuto in famiglia può rappresentare un pericolo durante la pandemia.

Ci sembra strano percepire come rischioso il tempo trascorso in famiglia o il contatto con i propri familiari, ma è proprio la consuetudine che favorisce la sottovalutazione con la quale viviamo certe esperienze, ad esporci a un maggior rischio di contagio.

Questo fenomeno è stato studiato da Stephen Reicher, professore di psicologia e membro dello Scientific Pandemic Influenza Group on Behaviours.

 Il contesto di gruppo, sottolinea Reicher, favorisce la riduzione del livello di vigilanza, così le persone vicine non siano viste come “altri”, ma “come parte di un sé sociale esteso, come una risorsa piuttosto che un impedimento”.

Il Prof. Reicher – che per molti anni ha studiato le dinamiche che generano intimità tra persone – fa l’esempio di uno studio condotto in era pre-Covid, nel 2012, su Kumbh Mela, un pellegrinaggio Hindu nel quale milioni di fedeli si ritrovano per immergersi nei sacri fiumi Gange e Yamuna.

La ricerca scientifica sull’intimità

”È stato descritto come ‘il più grande spettacolo sulla Terra’” scrive Reicher, sottolineando: “L’evento è affollato, rumoroso e antigienico. Eppure, quando si chiede ai pellegrini presenti di descriverlo, usano termini come ‘sereno’ e ‘beato’.

Inoltre, nonostante i fattori citati potrebbero sembrare nocivi per la salute e a dispetto delle preoccupazioni per il raduno come luogo favorevole alla diffusione di malattie infettive, i risultati della ricerca mostrano che, nel complesso, la partecipazione migliora la salute fisica e mentale”.

Tutto ciò deriva dal senso di identità condivisa dal gruppo, “nel fatto che le persone non vedono i compagni pellegrini come ‘altri’ ma come parte di un sé sociale esteso. Questo aumenta il senso di padronanza, di capacità nell’affrontare le cose. Abbassa lo stress. Aumenta il benessere”.

La creazione di intimità, dunque, genera degli effetti positivi sulla mente e sul corpo ma, avverte lo psicologo, esiste un paradosso che può implicare rischi. “C’è uno svantaggio nel vedere gli altri in termini così positivi – afferma Reicher – l’intimità può portare le persone a trascurare la propria salute”.

Un paradosso irrisolvibile?

In altre parole: rilassarci, abbassare la guardia in ambito familiare e intimo, considerare le persone care e più vicine a noi come sorgenti di sicurezza e supporto può esporci all’incauta vicinanza in grado di generare contagio. “Mentre dimentichiamo restrizioni e convenzioni, mentre stiamo vicini e assaggiamo dalla stessa pentola, le condizioni per la diffusione dell’infezione diventano più favorevoli”, conclude il Prof. Reicher.

Aver presente questo paradosso può diventare una bussola preziosa che ci aiuta a trovare un equilibrio, un compromesso che ci consenta di conciliare il piacere di entrare in relazione con l’altro utilizzando modalità rispettose delle precauzioni consigliate dagli esperti.

Ad esempio possiamo ridere insieme anche se siamo ad un metro di distanza l’uno dall’altro, in questo modo ci stiamo prendendo cura di noi e dell’altro senza imporci frustrazioni che possono impoverire la nostra vita relazionale.

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